Ogni singolo compositore, in ogni tempo, ha desiderato costruire un mondo a parte, modellato sulle sue priorità, sui suoi ideali. Nel XX secolo questa tensione ha generato a volte Paesaggi Immaginari alieni e cruenti. Questi progetti forse irragionevoli e magari poco utilizzabili, ma che possiedono tutti, ugualmente, una grande vitalità e desiderio di incarnare un possibile spirito Umano, sono a nostra disposizione attraverso una rete di distribuzione di registrazioni commerciali imprevedibile ed incontrollabile. Sono davanti alle nostre orecchie, archiviati in luminescenti supporti di distribuzione.
Questi compositori hanno, quasi senza eccezzioni, considerato la registrazione dei loro lavori come una straordinaria opportunità, a completamento di una notazione insufficiente, a compensazione delle imprecisioni dell’esecuzione dal vivo, oltre che di maggiore facilità di diffusione, o di popolarità dei lavori stessi. Sono moltissimi gli esempi di probabile inconoscibilità del lavoro di compositori marginali e comunque vagamente estranei al regime del proprio tempo: per esempio l’archiviazione della qualità essenziale della composizione musicale del XX secolo, il timbro, sarebbe risultata impossibile.
Pure, non è tutto qui. Progressivamente l’influenza delle tecniche di esecuzione adatte alla registrazione definitiva hanno influenzato i modi della composizione stessa. Lo studio di registrazione è diventato strumento musicale, la dimensione verticale della composizione è materializzata nei potenti registratori multipista, quella orizzontale nelle sofisticate operazioni di rimontaggio continuo. La mallebilità tecnologica sempre più spinta ha trasformato gli oggetti musicali in materia infinitamente plasmabile e ristrutturabile, influenzando definitivamente ogni progetto acustico del futuro.
Erik Satie – Fuori dal Tempo, in ogni Tempo
Olivier Messiaen – Una Aspirazione Sinestetica
Giacinto Scelsi – Senza Nome, Senza Biografia
Edgar Varèse – Poème électronique
John Cage – Il Silenzio non è un Fenomeno Acustico
Karlheinz Stockhausen – Tutte le Realtà sono Simultanee
Steve Reich – Una Economia Democratica
Luigi Russolo – L’Intonarumori
Iannis Xenakis – Un Moto Browniano
Gyorgy Ligeti – Per un’Armonia Multidimensionale
Morton Feldman – Una Superficie tra le Categorie
Toru Takemitsu – La Persistenza della Memoria
Arvo Part – Canto in Memoria del Tempo
Una composizione instantanea
Composizioni, e mondi popolabili
Il compositore contemporaneo rifiuta di morire
Alla Fine del Tempo
Luci nel Buio
Un Gesto Improvviso
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