Nel pop contemporaneo la sensibilità dominante è rigorosamente femminile. Creativa, accogliente, rassicurante e prodigiosamente oltraggiosa, anche.

Femminile è l’approccio inclusivo, sensitivo, così profondamente adattato a questa forma breve di poesia trascendentale. Queste composizioni hanno un carattere tanto preciso da sostenere una politicamente correttissima povertà di mezzi. La nudità, come condizione dell’anima.

Perchè il pop di Hollywood, o quello di Broadway uguale, è solo un costrutto di ordinaria ipocrisia, per quanto immarcescibile ed onnipresente. L’unica autentica forma di resistenza passiva consiste nel cessare di sopportarne le blandizie, occorre liberarsi dei suoi eccessi libertini ed intossicanti.

Ha un curriculum di tutto rispetto, la signorina, qui. Esercitatasi per anni nel cortile del giovane Buckley, a scambiare accordi e canestri da teppista con i migliori compagni di viaggio, ha raggiunto Antony nelle sue sventurate incursioni liriche nel lato buio della poesia e della sensualità incognita.

Muovere da qui è tanto inevitabile quanto grave. Se la misura del nostro lavoro è troppo determinata dalla compagnia geniale e sfortunata rischiamo un blocco emotivo importante, specie se non possiamo contare sul conforto di generazioni di femmine celesti.