L’intero corpo di questo lavoro potrebbe essere una lunga meditazione sulla necessità, sulla opportunità, sulla capacità personale di cambiamento. Il lavoro di un musicista professionale che abbia ottenuto un certo successo di pubblico si trova ad essere, all’interno, schiacciato dalle aspettative di chi alla sua musica è chiamato a dare ascolto.
Emergono quindi differenti possibilità: soddisfare le aspettative può essere il modo corretto di portare avanti la propria carriera, e può produrre risultati interessanti. Un altro approccio può implicare un alto livello di rischio, come quando si accettato le mutazioni della propria consapevolezza, e ci si abbandona, intuitivamente, all’impulso primario.
Nessun cambiamento può davvero essere desiderato, noi cambiamo perché dobbiamo, e nulla ci può trattenere, perché dobbiamo. Durante le sessioni da cui questa raccolta è emersa si è celebrato un rituale di commiato e nessuna regola, estetica, etica o industriale è rimasta la stessa. Nelle pause di Shhh/Peaceful un mondo intero si è fermato, per non ripartire più.
Nessuna solennità qui, ma una ferma assunzione di responsabilità.
[…] Fauré-Requiem 1900 Miles Davis – In a Silent Way 1969 Brian Eno – Music for films II 1983 Michael Brook – Hybrid 1985 Wendy Carlos – Land of the […]
[…] Miles Davis – In a Silent Way – 1969 Dream Theory in Malaya – Jon Hassell – 1982 Brian Eno – Music for films II – 1983 Michael Brook – Hybrid – 1985 Alio Die – Under an Holy Ritual – 1992 World Receiver – Tetsu Inoue – 1996 The River of Appearance – Vidna Obmana – 1996 […]
[…] e di John Coltrane, prima di chiunque altro, puoi avere delle difficoltà a misurarti con un suono Nuovo. Lo standard qualitativo dei dischi di Miles Davis è sconvolgentemente alto, forse non soltanto […]