Ce n’est pas tant l’horreur du meurtre qui l’épouvantait: il avait peur du cadavre.
Jean Genet Notre-Dame des Fleurs (1944)

Immergersi nell’orrore, suggeriva Jean Genet, è il modo corretto per sfuggirgli. Una idea abbastanza precisa dell’orrore è un ambiente acustico del quale molte componenti premono in maniera sgradita sulla nostra psiche, ne determinano stato ed umore, fino ad estremi insopportabili.

Per alcuni sicuramente è questo l’effetto delle ossessioni sonore di Trent Reznor, a testimonianza del semplice fatto che la sua abilità a costruire ambienti psichici efficaci ed importanti è molto elevata. Si tratta infatti di una definizione ambientale vera e propria quella di cui si è capaci qui, di un fare realtà effettivo.

E’ un errore pensare che le tecniche di immaginazione, definizione e strutturazione di un ambiente siano limitate ad uno o pochi stili e vocabolari. La realtà di un ambiente psichico, sonoro e musicale, è possibile ogni volta che esso viene popolato, adoperato, tenuto in moto. Ogni tentativo di definizione è lecito nella misura in cui la qualità stilistica è legata ad un sentimento autentico, forte o sottile che esso sia. Un ambiente sonoro ecologicamente sano mira allo sviluppo del sentimento umano, il più vario e sfumato.

La sofisticata capacità di produzione di questi sciamannati comunque è davvero impressionante e seducente. Viene proprio voglia di lasciarsi sprofondare in questa catarsi rovente e bruciante: tanto più vero quanto meno congeniale può apparire l’ambiente. Questa è la condizione ideale in cui ci troviamo quando veniamo a contatto di quello di cui abbiamo davvero bisogno. Una realizzazione esemplare questa, dalla quale non si torna indietro.