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La tecnologia avanzata non ha mutato soltanto i mezzi della produzione ma, anche e soprattutto, ha fatto saltare molte delle gerarchie tipiche dello studio di produzione industriale. Al centro di questa evoluzione sta proprio la figura del produttore, il quale, oltre che aver acquisito la libertà tipica dei mezzi ha dovuto fare i conti con ruoli completamente nuovi.

Ovvio che nell’opera d’arte elettrica, in forma di software, che possiamo godere oggi, non ci sono molti dati imprescindibili. I modi non più legati alla potenza esclusiva di sistemi costosissimi di produzione, per esempio, e neppure ad una qualche preparazione accademia certificata, oppure quelli matematici ed ingegneristici tipici del flusso informatico, rendono la posizione del produttore fluida ed indeterminata.

Il produttore contemporaneo, per il quale intendo una definizione vaga del responsabile di edizione e non necessariamente di ogni riedizione quindi, è il vero compositore. L’energia degli artisti, impegnati nella raccolta di materiale grezzo per quanto immateriale, ai fini della costruzione del mondo, si affidano al compositore che intraprende un tentativo di definizione di questo mondo in un divenire istantaneo, del tutto provvisorio.

L’operazione di studio, la quale ha assunto grazie alle nuove licenze una varietà di forme ed aspetti apparentemente illimitata, è composizione, documentazione, manipolazione e riciclo di ogni singolo evento sonoro. La composizione, e continua ricomposizione, di questo materiale, possiede molteplici nuovi modi, ciascuno utile alla speciale aspirazione degli autori.

L’ambiente di produzione artistica, il luogo in cui si realizza e si formalizza la composizione, non possiede più alcun carattere definito in sè. Ogni produttore è in grado ora di ricostruire continuamente le caratteristiche ambientali peculiari che desideri in ogni momento. I processi di definizione del suono ambientale sono affidati a raffinati sistemi software di equalizzazione, compressione ed ambienza veloci e precisi.

La relazione fra generatori di suono, dotati peraltro di interfacce sofisticate, e l’ambiente sonoro è indipendente dal luogo fisico in cui la registrazione, la cattura del momento, si svolge. Altrettanto è irrisorio tentare la definizione del “genere” musicale una volta che esso sia slegato da condizioni ambientali definite. L’ingestione e la digestione delle musiche di mondi diversi avviene in modo organico e continuo.